Simone racconta la sua prima volta su questa fantastica imbarcazione.

Giovedì 24 e Venerdì 25 Marzo si è svolta la regata Arcipelago 650, organizzata dallo Yacht Club di Punta Ala, dove il team di Enrico Leoni e Daniele Zobbi, a bordo del loro Mini 650 “Janaina”, si sono brillantemente comportati .

Giorni prima Enrico, mi aveva chiesto se mi andava di riportare Domenica 27 la barca a Livorno con lui e io entusiasta avevo prontamente accettato .

Il venerdì scopro che anche Valerio si unirà all’equipaggio quindi sabato in auto ci rechiamo al porto di Livorno e successivamente in treno fino a Follonica, dove ci viene a raccogliere un Enrico con il viso pieno di sole, ed un’espressione lieta e soddisfatta.

La sera è stata organizzata una grigliata in spiaggia tra i regatisti e amici, ed è una bella occasione per me, totalmente novello al mondo delle regate, di ascoltare ed osservare gli skipper di ogni età raccontarsi esperienze vicendevolmente, accomunati tutti dalla sana umiltà che deriva dal conoscere in prima persona la vela. Dopodichè tutti a dormire su Janaina, che inaspettamente, può ospitare fino a quattro persone a dormire

Domenica partiamo un’ora prima che faccia chiaro , salutiamo Daniele che rientra in auto a Reggio , e ci avviamo a motore fuori dal porto. Per la giornata purtroppo si prevede poco vento e vista la mia precedente (unica) esperienza a vela, su una barca da 12 metri, mi aspetto rassegnato lunghissimi tratti a motore.

E invece sorpresa ! Con poco vento la barca prende subito vita e procediamo spediti nel silenzio del mare. Valerio ed Enrico comandano ed impostano sapientemente la regolazione delle vele , ed io al timone, rimango stupito dalla reattività del mezzo, ogni piccolo movimento del timone viene subito recepito ed ogni variazione dell’assetto velico cambia sostanzialmente l’andatura. A volte sembra che il vento non sia più sufficiente per procedere ma presto Enrico e Valerio cambiano di assetto le vele, anche con soluzioni controintuitive , ed io , pieno di ammirazione davanti a tanto sapere , posso solo testimoniare che la barca riparte nuovamente. A volte si , il vento non c’è proprio, e dovendo rientrare a Livorno entro sera, accendiamo il motore , puntando a vista un po’ più avanti, dove il mare è più scuro e ci si aspetta di ripartire a vela , e così succede ineffabilmente tutte le volte. Avvicinandoci a Livorno il vento infine aumenta e diventa stabile , donandoci un bel finale di giornata .

Per concludere, mi permetto di esprimere l’impressione personale che mi ha suscitato una giornata su questa barca. Ecco… in breve questa E’ la barca a vela per come me l’ero immaginata e sognata. Una barca che promette giornate divertenti ed impegnative ed in grado di attraversare un oceano! Un rapporto vero tra uomo e mare, mediato dall’imbarcazione più semplice e difficile allo stesso tempo, dove la differenza la fanno le qualità dell’uomo e non il volume del suo portafoglio!

Simone Pavarini