Terzaroli in poppa?

Proseguiamo con la seconda pillola sul vento dedicando l’articolo di oggi a quelle situazioni in cui è possibile trovarsi con la necessità di ridurre le vele in andatura di poppa.

Per la manovra di riduzione della tela esposta al vento è universalmente indicata l’andatura di Bolina, come il presupposto per iniziare correttamente la manovra.

Il sottinteso, ovviamente, è che da un’andatura al Gran Lasco a quella di bolina sia sufficiente orzare, per il timoniere e cazzare di conseguenza le scotte di randa e fiocco per il randista e il tailer.

Tuttavia abbiamo visto cosa ci attende relativamente all’incremento del vento apparente conseguente a tale manovra.

Se siamo in uno specchio d’acqua ridossato e quindi con poca onda si può sempre provare, magari la manovra sarà un poco adrenalinica ma, a patto di non scaricare qualcuno in mare, poi ne potremmo anche andare fieri.

Se siamo in alto mare, non necessariamente in oceano, con un onda di 3-4 metri e probabilmente anche con frangente ve la sentite di fare tale manovra?

Capita più facilmente di quello che possiate pensare, chissà per quale motivo anche di notte…Mi direte, qual è il problema. Prendiamo per precauzione una mano all’imbrunire, si può fare, ma se rinforza ulteriormente?

Orzare, in determinate condizioni, non c’è neppure da pensarci!

Con tutta la tela a riva, una volta arrivati al traverso, per la conduzione della barca occorrerebbe cazzare le scotte, per darle propulsione e risalire il vento, ma contemporaneamente lascarle, per minimizzare lo sbandamento. Non se ne viene più a capo!

Qual’è il motivo per cui portiamo la barca in andatura di bolina e laschiamo la scotta di randa?

Che con tale manovra la randa inizia a fileggiare, si scaricano di conseguenza i carichi sui “canestrelli” e la randa scende senza problemi.

Potreste pensare di cazzare la randa al centro e quindi diminuire la superficie proiettata portante.

(in parole povere la mettiamo nel letto del vento e scaricheremmo effettivamente i canestrelli) Quindi poi ridurre la tela e rollare il fiocco, cosa fattibile in qualsiasi andatura.

La conseguenza?

Con tale manovra La STRAORZA è assicurata!

Ecco un ottimo esempio di straorza in questo video

Nell’esempio l’imbarcazione è già di bolina, ma nel nostro caso sarebbe addirittura peggio.

Ed ecco le possibili soluzioni:

1) Dovevamo pensarci prima!

Ma se non è successo…

2) Andiamo il più possibile alla poggia.

L’effetto ottenuto è quello di ridurre il vento apparente. È lui che determina il carico sulla vele!

Si lasca la scotta di randa in modo che si appoggi alle crocette e alle sartie. (le stecche delle rande full batten tendono a incastrarsi.)

In tal modo i canestrelli si alleggeriscono.

Ovviamente se ci sono i carrelli il tutto è più semplice…

Un uomo all’albero arma un retriver sulla bugna della mano di terzaroli e tira verso il basso mentre contemporaneamente viene lascata la drizza di randa e cazzata la borosa.

Non si interviene sull’amantiglio in quanto il boma è completamente fuori dalla barca.

Il gioco è fatto!

A questo punto è una normale manovra di terzaroli.

Esistono diversi circuiti di riduzione della randa che possono anche consentire di non mandare un’uomo all’albero.

In ogni caso,queste sono le considerazioni:

  1. Non ci cimentiamo in una variazione di andatura che potrebbe non riuscire.
  2. Non abbiamo bisogno di un tailer e un randista.
  3. Non assumiamo un’andatura sbandata.
  4. Se non abbiamo già armato una ritenuta si presuppone che il timoniere sia bravo.
  5. Nel dubbio la armiamo per evitare la strambata.
  6. Se abbiamo un pilota decente possiamo provare a lasciargli il governo della barca.
  7. In tal caso una sola persona è sufficiente per la presa di terzaroli. (Se il nuovo punto di mura è sul corno di trozza occorre necessariamente una persona all’albero)

Provate per credere

Se sei già esperto di barca a vela ti sarà tutto chiaro.

Se invece ti abbiamo incuriosito o vuoi saperne di più, contattaci e scoprirai molti segreti sul vento e alcuni trucchi per affrontare anche i momenti più impegnativi.

A presto con un’altra pillola e…naturalmente Buon Vento!